Facebook

Leggevo lo stato raccapricciante di una ragazza, che dice una roba simile a “mi elimino da fb perché non ce la faccio più,grazie per il sostegno ecc”….la mia espressione è stata simile a uno che becca i genitori che fanno sesso sul tavolo della cucina. Ed ho iniziato a riflettere su quanto i social network influiscono sulla nostra quotidianità e nei rapporti con le persone. Ho tristemente constatato che hanno cambiato il modo di vedere le cose. Vediamo qualche esempio. Ora la gelosia si basa su un “mi piace” ad una foto, visto come atto di apprezzamento verso una qualità fisica del soggetto fotografato, quindi ora niente più occhiate nascoste al sedere di quella con la minigonna che ti passa accanto,basta un virtuale pollice in su. Si ha la possibilità di partecipare a concorsi fotografici di tutti i tipi, da “fotografa la tua città” a “le foto più belle della settimana” fino al classico concorso “Miss qualcosadimoltoidiota”, con foto perfette per calendari hot degni delle più rispettabili e classiche officine meccaniche. Come nella realtà una ragazza più è nuda più corteggiatori ha, su Facebook più si mettono foto osé più “mi piace” si hanno, questo vale anche per gli stati delle suddette ragazze, tipo <>—> 175 “mi piace”. Vanno forte le foto delle gambe al mare e se si esce anche solo per un gelato bisogna dedicare un album fotografico all’uscita. Stringere amicizia con qualcuno è un passo importantissimo, così come togliere l’amicizia è un affronto gravissimo (gli -issimo cercano di rendere l’idea sulle forti emozioni contrastanti che scaturiscono dai fatti citati). Bloccare qualcuno poi è come una tacita denuncia. Per non parlare della profondità dei pensieri, ogni giorno possiamo essere deliziati dalla conoscenza altrui riguardo numerose citazioni famose, quelle di Oscar Wilde vanno per la maggiore. Meravigliosi i commenti dei genitori che elogiano le fattezze dei figli, cercando quindi di aumentare l’autostima familiare. Bambini di 10 anni liberi di postare foto qualsiasi (bravi genitori noncuranti della pedofilia, poi aspettate la tragedia per diventare parte integrante di Pomeriggio Cinque). E ultimo, ma non meno importante, quanto è bello vedere l’amore,l’educazione,la cortesia di un uomo che augura una buona giornata/nottata ad una pagina virtuale? Insomma ragazzi, chi ancora non l’ha fatto,ragazzini di 5 anni, che aspettate? Iscrivetevi a Facebook!
Ovviamente non ritengo che il problema sia Facebook,sarebbe stupido pensarlo,il problema è l’approccio delle persone ad un mezzo che può passare da innocuo a deleterio in pochissimo tempo. Come sempre il problema siamo noi!

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Sara Tommasi. Che tristezza

Una ragazza che si è fatta travolgere dal mondo dello spettacolo e ne è letteralmente rimasta sotto(in più sensi). Provo pena nel vedere una ragazza che passa dalla piena vitalità del suo ridicolo personaggio all’avere uno sguardo spento, una voce strana che riflette tutta la stupidaggine del personaggio che vuole essere. A me sta ragazza fa paura,quando leggo che ha postato un nuove video mi viene la pelle d’oca. Sicuramente le piace l’attenzione mediatica derivata da una qualsiasi delle sue stupide azioni, ma in che percentuale è una vittima? La costringono? La ricattano? La drogano o si droga spontaneamente? Finge o è una ragazza con seri problemi? Non riesco a capirlo, preferisco credere che sia una vittima inconsapevole dello show business. Non è possibile ridursi così volontariamente. E non per i film porno, o perché si mostra nuda in pubblico, è proprio fuori come un attico al ventesimo piano! È una bella ragazza che non si cura neanche più, ha sempre i capelli spettinati e crespi,non si trucca quasi, si veste di merda e sembra perennemente addormentata! Ma i genitori non fanno nulla? Perché non le fanno un agguato e la portano legata ed imbavagliata in una clinica psichiatrica? Così, giusto per cacciarsi il dubbio!

Ecco una lettera scritta da Martina Panagia per panorama.it.

Ciao Sara, mi ero stancata di leggere ovunque su web e giornali di quanto fosse pessimo il tuo film e di quanto tu sembrassi scialba, così ho deciso di vederlo per farmi un’ opinione personale. Non sono nemmeno riuscita a guardarlo tutto. Ti osservavo e continuavo a chiedermi quali fossero stati i motivi che hanno spinto la ragazza che eri a diventare la donna che sei.
Durante il film non mi sono sdegnata, né schifata, né divertita. Intorno a me, gli amici ridevano per gli occhi strabuzzati, per le parrucche colorate, per la faccia ridicola ed assente e per l’aria stralunata che non ti abbandonava mai. Io invece no. Io mi chiedevo cosa ti aveva spinto ad accettare quel ruolo.
Non raccontare balle: tu non hai girato il film hard perché, come dici all’inizio della pellicola “Mi piace il sesso, mi piace godere e la mia vita è stata sempre dominata dalle tre S: Il sesso porta soldi e i soldi portano successo.” Secondo me, tu nemmeno sai perché sei finita lì. Ti sei fatta probabilmente trasportare da situazioni che ti sono sfuggite di mano, hai seguito consigli sbagliati, hai fiutato soldi, firmato un contratto e ti sei ritrovata all’improvviso con una telecamera davanti e due uomini che ti hanno spogliata.
Attenzione, non intendo assolutamente dire che sei stata forzata a fare cose che non avresti voluto o che non avessi mai fatto, ma secondo me non ti eri resa pienamente conto di quanto fosse diverso fare sesso nell’intimità rispetto al farlo su un set, dove le esigenze sceniche e di tempi comandano. Non c’è modo di fermarti se sei stanca e non c’è posto per i capricci e per fare quello che realmente ti piace, ma devi stare alla sceneggiatura ed a quello che ti dicono. Forse te ne sei accorta troppo tardi e forse hai dovuto bere parecchi cocktail per sopportare le scene da girare. Ce ne è stata una che mi ha gelato il sangue: tra due uomini, entrambi dentro di te, uno ti cinge da dietro ed uno da sotto. Spingono contemporaneamente con così tanta violenza che era evidente ti stessero facendo male. Mi sono chiesta perché avessi accettato tutto ciò. Non sei un’attrice porno, sei solo una ragazza a cui piace divertirsi a letto e che ha scoperto nel modo peggiore cosa può significare fare diventare il sesso un lavoro.
Fermati Sara. Fermati perché secondo me non stai andando dove vorresti. Cambia aria, fai un bel viaggio, allontanati dalle persone che frequenti perché ti stanno dando consigli non adatti a te. Isolati un po’ e cerca di ritrovare te stessa. Io sono per la libertà di pensiero, ciascuno può fare quello che vuole della sua vita, ma solo se ne è consapevole. E nei tuoi occhi, Sara, non ho visto niente. Non ho visto droghe, non ho visto pazzia, non ho visto desideri, non ho visto speranza, ma non ho visto vita.

E voi? Che ne pensate?

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Fashion blogger…easier with a lot of money!

Abbinare e giocare con colori e decorazioni con abiti da 1000€ in su non è così difficile come sembra, alcuni anche abbinati malissimo sembrano incredibili. Purtroppo reputare qualcosa bello solo perché molto costoso è un errore comune. Ma non capisco, ormai ci si è inventato questo nuovo ruolo di fashion blogger, e la trovo una splendida idea, non fraintendetemi. Ma mi piacerebbe seguirne una che mi sorprendesse con look strepitosi con abiti che costano poco, accessibili a chiunque come H&M o Zara(che è comunque facilissimo). Ormai su ogni giornale di moda si trovano capi di queste due aziende. Sarebbe bello vedere una fashion blogger vera che con gli acquisti fatti al mercato creasse un look che mi lasci a bocca aperta. Questo vorrei vedere e leggere, questo mi porterebbe a guardare il blog di una di loro. Quello che indossano mi piace, spessissimo, ma allo stesso tempo mi rendo conto che non sono cose che non riuscirei a fare pure io, non sono cose che mi sorprendono. Poi arrivate ad un certo punto creano qualcosa di loro, ed è lì che spesso falliscono! La loro linea di scarpe terribilmente banali, la loro linea di intimo fatta di reggiseni e mutande a tinta unita e mi chiedo: “davvero hai voluto sputtanare la tua “credibilità” come fashion addict così?”. Eh vabbè…

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Bestie senza regole

Mi sorprende constatare che nel 2013 ancora l’educazione e la civiltà siano un optional. Davo per scontato che così non fosse. Genitori, prestate attenzione a cosa fanno e dicono i vostri figli, perché vederli strillare volgarità per strada prendendosela con chiunque incontrino, forse sotto l’effetto di chissà cosa, è triste, per loro, per voi e per il nostro paese. Forse non se ne rendono conto, sentendosi forti nel branco (essendo loro più simili alle bestie), credendo che sia giusto così, che sia segno di forza e fonte di rispetto. E’ una vergogna. Mi schifo e mi chiedo quante possibilità ci siano che questi ragazzi diventino persone diverse, serie, equilibrate, se già peccano terribilmente all’abc del vivere nella società. Seriamente. E’ un’immensa vergogna.

50 Sfumature di…MAH!

Non so per quale strana associazione di pensieri stavo pensando alla famosa trilogia di libri..premetto di non averli letti, ne ho parlato con amici, letto citazioni tratte da questi ovunque ed ho anche letto pezzi di libri in libreria..e per quanto io mi sforzi di entrare nella mente di tutte queste lettrici accanite non riesco a capire il successo di questa storia..capisco gli altri due libri in cui il duro ed intoccabile Signor Grey si innamora della protagonista femminile Anastasia (finale poco scontato -.-) e fin qui: classiche passioni femminili per il romanticismo. Ma il mio dubbio si incentra sul primo. Pare essere uscita fuori questa passione per il sadomaso in cui l’uomo è il padrone e la donna è la “serva”! Non l’avrei mai detto! Solitamente nei film all’uomo piace essere lo “schiavo” quindi la mia conoscenza al riguardo si fermava a questo, ma 50 sfumature di grigio ha portato a galla (almeno per me) questa verità, a quanto pare alle donne piace essere sottomesse(??????)! MA DAVVERO????? Barbara D’Urso (stendiamo un grande e spesso velo pietoso sul personaggio) sembrava infuocata parlando di questo libro, ho visto ragazze con gli occhi da assatanate mentre ne parlavano..giuro, la cosa mi ha particolarmente preoccupato! A questo punto, io non c’ho capito davvero nulla! Leggerò questo libro, vediamo se cambierò idea!

A presto.

 

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